Cronaca di
Paro (Marmor Parium), a cura di Ignazio Concordia
Tricase
(LE), 2017
Il Marmor
Parium è un'iscrizione molto grande
(l'originale doveva essere alto più di due metri) che enumera una serie
di avvenimenti storici disposti cronologicamente in modo da arrivate
fino all'epoca dell'autore, cioè fino al 264/3 a.C., data che viene
considerata come punto di riferimento costante per fissare la distanza
cronologica rispetto ai fatti riportati. Nulla sappiamo dell'autore del
testo, che era probabilmente un colto cittadino ateniese (come si
desume dal fatto che accanto a ogni avvenimento è riportato il nome
dell'arconte ateniese dell'anno) che dimorava, non sappiamo per quale
motivo, nell'isola di Paro (di cui è menzionato l'arconte). Come
afferma egli stesso nell'incipit, ha tratto le sue notizie da
repertori di ogni genere.
Della lunga iscrizione ci sono conservati due lunghi frammenti. Il
primo (detto A) venne alla luce nel XVII secolo e fu acquistato a Izmir
per conto di Thomas Howard conte di Arundel: un'edizione con commento
del testo curata dall'erudito inglese John Selden fu pubblicata nel
1628. L'iscrizione fu successivamente danneggiata nel corso delle
guerre di religione del XVII secolo e la parte superiore andò perduta,
e può essere letta solamente attraverso la trascrizione di Selden. La
parte restante del frammento A è oggi conservata nell'Ashmolean Museum
di Oxford. Un secondo frammento fu scoperto nel 1897 nel porto di
Parikia a Paros ed è oggi conservato nel museo archeologico di questa
località. Tra i due pezzi dell'iscrizione vi è una lacuna (che
corrisponde alle notizie degli anni fra il 355/54 e il 336/35), e
un'altra
lacuna nella parte inferiore del frammento B (con la perdita delle
notizie dal 299-98, ultimo anno della parte superstite, fino all'epoca
del redattore). Entrambi i testi furono
poi pubblicati nella raccolta di frammenti degli storici greci curata
da Jacobi (FrGrHist).
Il documento si presenta come una lista di notizie: non una storia, in
quanto manca ogni analisi critica sulle fonti e sulle cause, e neppure
una cronaca, perché non si hanno racconti di eventi, ma solo notizie.
Con questi
limiti, il Marmor Parium è una miniera pressoché inesauribile
di dati e di notizie, perché vengono raccolti avvenimenti che
riguardano la storia politica, sociale e artistica della Grecia. Il
primo personaggio nominato dall'anonimo redattore è Cecrope, il mitico
uomo-serpente che fu il primo re
di Atene, la cui collocazione cronologica viene fissata al 1581 a.C.
Seguono notizie di fatti attinenti più al mito che alla storia: anche
di questi fatti mitici viene proposta una collocazione cronologica
precisa (p.es. 1531 il processo di Ares e Posidone con la conseguente
fondazione dell'Areopago, 1528 il diluvio, 1518 la fondazione di Tebe
da parte di Cadmo, 1509-1508 il dono del grano da parte di
Demetra e l'inizio della coltivazione con Triptolemo, 1294 il tributo
degli Ateniesi a Minosse, 1251 l'assedio dei Sette a Tebe, 1218-1209 la
guerra di Troia, e via dicendo), con un procedimento simile a quello
della Bibbia, che nel Genesi indica in modo preciso le
coordinate
cronologiche di avvenimenti lontani. Successivamente le notizie
diventano man mano più fitte, e in particolare per gli anni vicini ai
tempi del redattore ci vengono date informazioni precise sugli
avvenimenti riguardanti Alessandro e i suoi successori. Il materiale
riferito dall'iscrizione è molto ampio: non mancano naturalmente
incertezze o confusioni, ma per molti versi siamo di fronte a una fonte
documentaria unica, che ci informa di fatti che non avremmo potuto
conoscere da altre fonti (p.es. l'esilio di Saffo in Sicilia, 603-596,
provocato probabilmente dalle lotte civili che dilaniavano Lesbo e mai
citato dalle altre fonti).
La lettura di questo documento è complicata con svariate difficoltà e
incertezze linguistiche e interpretative, sia per il carattere spesso
lacunoso del testo
(l'originale presenta tratti mancanti o illeggibili), sia per la
presenza di abbreviazioni numeriche e di segni che rendono difficoltoso
l'accostamento al testo. La mancanza di una traduzione italiana rendeva
l'accesso al documento faticoso per gli specialisti e impossibile per
il pubblico non specialista. E' più che benvenuta quindi
l'edizione curata da I. Concordia, che per molti aspetti va ritenuta
pregevole: essa mette a disposizione del lettore l'edizione del testo
corredato
da una traduzione italiana, un'ampia introduzione sul carattere e sulla
storia esterna del documento, un apparato di note puntuale che fornisce
ampie notizie sui vari personaggi (mitici o storici) citati (un numero
nutrito, come si può vedere anche semplicemente scorrendo l'indice
finale), e infine
un apparato di bibliografia che permette di
confrontare i dati del Marmor Parium con quelli di altre fonti
storiche e di approfondire le notizie. In sostanza abbiamo una
documentazione utile sia al lettore specialista di greco sia al lettore
appassionato di storia antica o di lettereture classiche che vuole
allargare l'orizzonte delle sue conoscenza. In appendice è riportata
la vecchia traduzione latina di C. Müller inserita nella sua raccolta
di frammenti di storici greci (FHG, 1841: naturalmente il solo
frammento A, l'unico conosciuto al tempo). Si tratta in conclusione di
un lavoro di grande interesse che vivamente consigliamo ai nostri
lettori.
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