"Il patrimonio greco, criticamente purificato, è parte integrante della fede cristiana" (Benedetto XVI) "La cultura dell’Europa è nata dall’incontro tra Gerusalemme, Atene e Roma" (Benedetto XVI)
|
|
L’età di Augusto sulla base della documentazione archeologico-artistica di Marco Sannazaro
(da Zetesis, 1988-2)(*) 1) Urbanistica augustea in Roma: Forum Augusti e Campo Marzio L'attività edilizia di età augustea in Roma è un
fenomeno di vaste proporzioni che, per diretto intervento del principe o
per iniziativa di amici e collaboratori, viene a interessare ogni angolo
della città. Gli interventi più importanti si situano nell'area
cittadina centrale dove sorge il foro di Augusto; sul Palatino, dove il
principe colloca la propria sede, e nel Campo Marzio, l'area extramurana
che già Cesare aveva individuato come polo utile allo sviluppo della
città. Nell'area forense Augusto persegue il progetto di Cesare di un
ampliamento del complesso con la giustapposizione di nuove piazze; si
tratta di dotare di nuovi spazi il centro della città dove si svolgono
quasi tutte le funzioni pubbliche, amministrative, giudiziarie, ma anche
di creare un luogo pregnante della nuova ideologia imperiale. L'idea di
creare un Forum Augusti nasce da un voto fatto a Marte Ultore prima
della battaglia di Filippi del Il monumento pare indicare ai Romani che la storia della città le cui vicende si intrecciano con quelle degli Iulii trova la sua realizzazione in Augusto, e che questi, in grazia del favore accordatogli dagli dei e della propria Fortuna, è in grado di ben guidare lo stato: significativamente il principe colloca in questo nuovo contesto una serie di cerimonie religiose e politiche che possano ribadirne il senso ideologico o possano esserne condizionate: in particolare nel tempio si riuniva il senato per decidere la pace e la guerra e per ricevere le ambascerie straniere, funzioni che non rientravano nei poteri costituzionali del principe, ma alle quali Augusto presiedeva in virtù della propria auctoritas; la tutela augustea sulla politica estera è ribadita ancora dal fatto che i governatori provinciali sacrificavano nel tempio prima di partire e vi deponevano armi e insegne dopo le campagne militari; nel foro erano erette inoltre statue ai generali vittoriosi, onore che sostituisce il trionfo, ormai riservato al solo imperatore . Il Campo Marzio era una pianura prossima al Tevere, usata tradizionalmente per esercizi ginnici, equestri ed assemblee politiche; le prime edificazioni cominciano nel III sec. (Circo Flaminio), ma si limitano al settore meridionale, prossimo al Campidoglio. Alla metà del I sec. a.C. Pompeo costruisce nel settore centrale il suo teatro; è però Cesare che aveva progettato una grande ristrutturazione dell'area che prevedeva tra l'altro l'eliminazione dell'ansa del fiume. Augusto riprende l'idea di un'ampia urbanizzazione dell'area in senso monumentale, compito facilitato dalla piena disponibilità dei terreni, di proprietà pubblica o di amici. Molte realizzazioni si devono ad Agrippa che in gran parte su propri terreni fa erigere il Pantheon, la Basilica Neptuni, le Terme, con un grande bacino d'acqua, lo Stagnum, e un canale, l'Euripus, che raggiungeva il Tevere, l'Aqua Virgo, acquedotto che alimentava le Terme e raggiungeva Trastevere; ristruttura inoltre i Saepta e il Diribitorium; il principe interviene restaurando il teatro di Pompeo; completando l'erezione del teatro di Marcello, iniziata da Cesare; erigendo il portico Octaviae, l'Ara Pacis, il Mausoleo; sempre in quegli anni sorgono anche l'Horologium, l'anfiteatro di Statilio Tauro, il teatro e la Crypta Balbi, il portico Philippi. Il
Pantheon, eretto tra 27 e Un complesso particolarmente significativo per l'ideologia augustea sorse nel settore settentrionale del Campo, fino ad allora rimasto completamente libero. Qui nel l0 a.C. Mecenate curò l'installazione di un grandioso orologio solare: un'enorme platea di m. l6O X 6O, pavimentata con lastre di travertino, costituiva il quadrante; liste e scritte in bronzo indicavano ore, mesi, giorni, venti; lo gnomon era costituito da un grande obelisco egizio (ora in piazza Montecitorio). . Sul lato orientale dell'orologio sorse l'Ara
Pacis (doveva certo assumere connotati simbolici il fatto che la
luce del sole, che permetteva il computo del tempo, sorgesse alle spalle
dell'altare). L'Ara fu votata nel La decorazione esterna rappresenta: nei due pannelli ai lati dell'ingresso principale Enea, con accanto il figlio Ascanio, che sacrifica ai Penati, e l'allattamento di Romolo e Remo da parte della lupa, al quale assistono Marte e Faustolo; sul retro, ai lati dell'ingresso secondario, Roma, in costume amazzonico, seduta sopra un mucchio di armi, e una complessa raffigurazione (una matrona con in grembo due bambini e frutta di vario tipo su uno sfondo che richiama la terra, il mare, il fiume e tra le personificazioni dell'aria e dell'acqua) interpretabile come allegoria della Pax, ma anche come Venus Genetrix o come personificazione dell'Italia o della Terra. La simbologia della ornamentazione riporta ai contenuti già ricordati per il foro e alla poesia contemporanea: il ricordo delle origini leggendarie di Roma e degli Iulii, la pace intesa come prosperità e frutto di vittoria militare. Sui lati del recinto si snoda invece una lunga
processione che intervalla la rappresentazione di personalità ufficiali
con quella di membri della famiglia e della corte di Augusto: compaiono
prima i littori, poi i pontefici, tra i quali è Augusto, discretamente
decentrato rispetto agli altri, quindi, dopo quattro flamini, Agrippa e
il figlio Gaio, Giulia, Tiberio, Druso con la moglie Antonia Minore e il
figlio Germanico, presenti anche Antonia Maggiore, Domizio Enobarbo, i
due figli e forse Mecenate; sul lato opposto altri flamini, gli auguri,
i quindecemviri sacris faciundis,
i septemviri epulones, altri
membri della famiglia imperiale che il rilievo, molto danneggiato, rende
difficile riconoscere. La cerimonia rappresentata non può essere quella
del
A. Augusto; B. Agrippa; C. Gaio Cesare: D. Giulia; E. Tiberio; F. Antonia Minore: G. Germanico; H. Druso; L. Domizio; M. Antonia Maggiore; N. Domizia; O. Mecenate; P. Domizio Enobarbo
Più a nord dell'orologio, il principe,
accettando un'usanza recente che collocava nel Campo le sepolture di
uomini illustri, fece costruire il proprio Mausoleo. Si tratta di un
grande corpo cilindrico del diametro di m.87, determinato da murature
concentriche e setti radiali che definiscono le varie sale sepolcrali;
quella predisposta per Augusto, al centro della costruzione, era
contenuta in un grande pilastro che si ergeva in alto oltre la copertura
a sostenere la statua bronzea dell'imperatore. Un tumulo di terra
piantumato con cipressi sormontava la copertura del monumento e il
basamento esterno; l'ingresso era
fiancheggiato da due obelischi e da pilastri marmorei ai quali
vennero affisse le tavole bronzee col testo delle
res gestae. Si pensa che per
questa costruzione, iniziata già nel 2) Iconografia augustea: alcuni esempi. La ritrattistica augustea, testimoniata da quasi duecento esemplari in ogni parte dell'impero, fiorisce in un periodo formativo dell`arte romana in cui tra le varie correnti artistiche si deve scegliere quella che meglio renda le esigenze e le concezioni del nuovo corso politico; tra le tendenze dell'arte di tradizione repubblicana, quelle dell'ellenismo, le correnti classicheggianti e i vari tentativi dell'arte provinciale, viene a costituirsi una ritrattistica ufficiale che imbocca la strada di un equilibrato classicismo. L'immagine dell'imperatore, che nella sperimentazione dei primi tempi si prestava a letture differenti, finisce coll'assumere caratteri stereotipi e pochi modelli ufficiali determinano innumerevoli riproduzioni. a) E' una testa bronzea che riproduce un Ottaviano giovane, caratterizzato da una leggera barbula sulle gote; si pensa che il prototipo di questa scultura sia stato realizzato all'epoca della morte di Cesare. Le forme sono scarne, asciutte, intendono esprimere l'individualità del personaggio rappresentato, secondo una modalità espressiva che è propria dell'arte italica di età repubblicana (Roma, Palazzo dei Conservatori).
b) La testa, montata sopra un busto non
pertinente, pare derivare da un originale greco eseguito tra 35 e
c) Questa testa bronzea, proveniente da Meroe,
nell'Alto Egitto, appartiene al periodo 30-
d) E' un'opera bronzea di artista greco (30-
e) Il ritratto con la corona civica, del quale
esistono diverse copie, va considerato una delle prime realizzazioni
ufficiali e delle immagini che rappresentano l'imperatore con un
elemento caratterizzante la propria dignità (la corona civica fu
ottenuta il 16 gennaio del
f) La statua, ritrovata nella villa di Livia a
Prima Porta, è una delle principali raffigurazioni ufficiali di Augusto,
La posa deriva dal Doriforo di Policleto; l’imperatore dai tratti
idealizzati e rivestito della corazza, appare nel gesto dell'adlocutio.
Il significato della raffigurazione è chiarito dall'ornamentazione della
corazza che riporta all'idea della pace come frutto delle vittorie
militari: la scena centrale rappresenta il re dei
Parti che riconsegna una delle insegne di Crasso ad un generale
romano, verosimilmente Tiberio, ai lati le personificazioni di due
province assoggettate; intorno il Cielo, il Sole con Aurora e
Phosphorus,
3) La monetazione. Alcuni esempi. Nel mondo antico, ma soprattutto in quello romano, le monete, data la loro larga e relativamente rapida capacità di diffusione, venivano utilizzate come veicolo di propaganda. Le ridotte dimensioni non consentivano di propalare messaggi articolati, ma nomi, slogans, ritratti e immagini simboliche che potessero richiamare capillarmente e in continuazione quanto comunicava un sistema di comunicazione più completo; lo studio di questo aspetto della monetazione consente talora di approfondire meglio le intenzioni programmatiche e l'ideologia di chi ha predisposto le emissioni. Per quanto riguarda la monetazione augustea si nota, per il periodo della presa di potere, la larga attestazione del tipo con la scritta OB CIVIS SERVATOS che intende giustificare l'operato di Ottaviano, garantire il ripristino e il rispetto delle libertà costituzionali, rassicurare gli avversari. Tra i soggetti è diffuso il ricordo della battaglia di Azio, la rappresentazione di Apollo e Marte, accenni alla politica orientale; mancano curiosamente riferimenti alla saga di Enea e alle leggende di fondazione della città, così frequenti in tanti monumenti ufficiali dell'epoca. a) Cistoforo (zecca di Efeso o Apamea.
b) Aureo o Denario (zecca di Efeso o Pergamo. c.a. l9 a.C.). Al dritto: testa nuda di Augusto; Scritta: CAESAR DIV. F. ARMEN. CAPTA IMP. VIIII L'opinione pubblica romana, da Carre in poi, sognava campagne militari e conquiste a spese dei Parti, la politica estera augustea non aspirava invece ad un allargamento dei confini. Nasce dall'esigenza di accontentare in qualche modo le aspirazioni dei più l'enfasi data all'episodio della restituzione delle insegne, rappresentato anche sulle monete, e i conii con la scritta ARMENIA CAPTA, ARMENIA RECEPTA. In realtà non c'era stata alcuna sottomissione o conquista dell'Armenia, Tiberio si era limitato a insediare un sovrano filoromano.
c) Aureo o Denario (zecca di
Lugdunum.11-
Bibliografia essenziale: G. G elloni,. Significati storico-politici delle figurazioni e delle scritte delle monete da Augusto a Traiano (Zecche di Roma e “imperatorie” ), in Aufstieg und Niedergang der Roemischen Welt, II, 1, Berlin-New York 1981, pp. 1023-1038. F. COARELLI, Il Pantheon, l'apoteosi di Augusto e l'apoteosi di Romolo, in Città e architettura nella Roma imperiale (Analecta Romana Instituti Danici, suppl. 10), 1983, pp. 41-46. F. COARELLI, Guide Archeologiche Laterza. Roma, Roma-Bari 1980. .G. BELLONI, Significati storico-politici delle figurazioni e delle scritte delle monete da Augusto a B.I. FELLETTI MAJ, voce Augusto in Enciclopedia dell'Arte Antica, Roma 1958, pp. 918-926. G. GATTI, Il Mausoleum di Augusto, in Capitolium, 10, 9, 1934, pp. 457 ss. V. HAUSMANN, Zur Tvpologie und ideologie des Augustusportrats, in Aufstieg und Niedergang der Roemisches Welt, II, 12, 2, Berlin-New York 1981, pp. 513-598. R.A. STACCIOLI,
(*)
|
Per tornare alla home |
Per contattare la Redazione |