"Il patrimonio greco, criticamente purificato, è parte integrante della fede cristiana" (Benedetto XVI)

"La cultura dell’Europa è nata dall’incontro tra Gerusalemme, Atene e Roma" (Benedetto XVI)

 

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Due appuntamenti di Zetesis all’edizione 2010 del

Meeting per l’amicizia fra i popoli

Quella natura che ci spinge a desiderare cose grandi è il cuore

domenica 22 agosto 2010 - sabato 28 agosto 2010

Per vedere il video completo dell'incontro clicca qui

Lunedì 23 agosto, l'incontro

IL DESIDERIO NELLA CULTURA CLASSICA

Lunedì 23 agosto, ore: 11.15, Sala A2

Partecipano: Ivano Dionigi, Rettore dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna; Moreno Morani, Docente di Glottologia e Direttore del Dipartimento di Scienze dell'Antichità, del Medioevo e Geografico-ambientali all’Università degli Studi di Genova. Introduce Davide Rondoni, Poeta e Scrittore.

Dal Quotidiano Meeting

Due lezioni magistrali attorno al tema del desiderio nella cultura classica oggi al Meeting di Rimini alle ore 11.15 nella sala A2. L’incontro, condotto dal poeta e scrittore Davide Rondoni, ha visto la partecipazione di Moreno Morani, docente di Glottologia e direttore del dipartimento di Scienze dell’Antichità all’Università degli studi di Genova e di Ivano Dionigi, rettore dell’università Alma Mater Studiorum di Bologna.
“L’interesse per il passato è proporzionale all’interesse per il presente. Se l’uomo non ha a cuore il suo presente, non può avere a cuore il suo passato”.
È la chiave di lettura con cui Rondoni ha introdotto l’incontro che ha preso le mosse, per entrambi i relatori, dal significato del termine desiderio, e dal verbo desiderare, in ambito classico: insoddisfazione, percezione di una mancanza, sofferenza per la lontananza, rimpianto, moto dell’animo rivolto al passato.
L’excursus storico che ne è derivato ha mostrato che il vertice della cultura classica occidentale coincide proprio con l’ansia di capire e di rispondere a dubbi e domande, come anche con la brama di carpire qualche momento di felicità di rado concesso a una vita piena di dolore e amarezza.
“L’universo in cui l’uomo greco vive è un affollarsi di forze e di spinte contraddittorie”, ha precisato Morani. A sostegno di tutto questo, Dionigi ha definito con precisione un quadro dentro il quale la curiositas, in quanto espressione delle passioni dell’uomo, non sempre è positiva. “Nelle fonti classiche quasi sempre desiderium è accompagnato da aggettivi con significati negativo: acerbum, ingens, diuturnum, inverecundum” ha detto Dionigi.
È il cristianesimo che ha interrotto questa visione dell’uomo e della storia introducendone una nuova, dove la concezione del tempo è lineare e così l’uomo può sperare nella positività del futuro al punto che anche il dolore assume una valenza positiva. “Classicità e cristianesimo: si tratta di due ipotesi di vita ancora oggi valide per una vita che tenta di essere degnamente vissuta”: con queste parole Rondoni ha concluso l’incontro.
(G.L.)  
 

 

Il testo della relazione di M. Morani è disponibile sul quotidiano online Il Sussidiario

La registrazione integrale dell'incontro è disponibile a questo link

Piccola galleria fotografica.

 

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Venerdì 27 agosto, il reading-spettacolo

 

CHE È MAI L’UOMO? Il racconto del re Creso

dal primo libro delle Storie di Erodoto

Venerdì 27, ore: 11.15, Teatro Frecciarossa D2

Reading a cura di Zetesis. Traduzioni di Moreno Morani e Giulia Regoliosi. Regia di Andrea Carabelli. Assistente alla Regia: Adriana Bagnoli. Maestro di recitazione: Matteo Bonanni. Preparatore atletico: Teodoro Bonci del Bene. In scena studenti delle scuole superiori di Milano.

Dal Quotidiano Meeting

Molti applausi per il reading-spettacolo “Che è mai l’uomo? Il racconto del re Creso dal primo libro delle Storie di Erodoto” alle 11.15 nella gremitissima sala del Teatro Frecciarossa, a cura di Zetesis, con traduzioni di Moreno Morani e Giulia Regoliosi, regia di Andrea Carabelli. Performance realizzata in seguito a un lavoro di preparazione anche atletica e coreografica svolta sotto la guida di Teodoro Bonci del Bene, che ha coinvolto studenti delle scuole superiori di Milano.
Sotto la lente dello storico greco sono i vari episodi della vita del re di Lidia, “uomo in balia degli eventi”, benché favolosamente ricco e potente, costretto però a interrogarsi sulla domanda su chi sia l’uomo che possa considerarsi veramente felice.
“Historia” o “historie” (ionico) significa indagine, ricerca: una ricerca che produce conoscenza in quanto è fatta in prima persona, con i propri occhi. Il sapere storico di Erodoto si legittima come sapere dell’esperienza, e non della tradizione. Erodoto racconta che a Solone, in visita da Creso - furono mostrati tutti i suoi tesori. “Ospite ateniese - è la domanda che il re rivolge al filosofo ritenendo di essere lui l’uomo più ricco - hai mai conosciuto qualcuno che fosse veramente il più felice di tutti?”.
Solone lo sbalordisce citando l’esempio di Tello di Atene: “In un periodo di prosperità per la sua patria ebbe dei figli sani e intelligenti e tutti questi figli gli diedero dei nipoti che crebbero tutti; lui stesso poi, secondo il nostro giudizio già così fortunato in vita, ha avuto la fine più splendida: durante una battaglia combattuta a Eleusi dagli Ateniesi contro una città confinante, accorso in aiuto, mise in fuga i nemici e morì gloriosamente; e gli Ateniesi gli celebrarono un funerale di stato nel punto esatto in cui era caduto e gli resero grandissimi onori”.
All’irritazione del re, Solone risponde aggiungendo: “Supponiamo che la vita di un uomo duri settanta anni; di ben 26.250 giorni, non uno solo vede lo stesso evento di un altro. E così, Creso, tutto per l’uomo è provvisorio. Vedo bene che tu sei ricchissimo e re di molte genti, ma ciò che mi hai chiesto io non posso attribuirlo a te prima di aver saputo se hai concluso felicemente la tua vita.
Chi è molto ricco non è affatto più felice di chi vive alla giornata, se il suo destino non lo accompagna a morire serenamente ancora nella sua prosperità…Non c’è essere umano che sia sufficiente a se stesso…Di ogni cosa bisogna indagare la fine. A molti il dio ha fatto intravedere la felicità e poi ne ha capovolto i destini, radicalmente”.
(M.T.)

 

 

 

 

 Galleria fotografica

     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 








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