"Il patrimonio greco, criticamente purificato, è parte integrante della fede cristiana" (Benedetto XVI) "La cultura dell’Europa è nata dall’incontro tra Gerusalemme, Atene e Roma" (Benedetto XVI)
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2017-1
Un altro
momento importante
di quest’anno ha avuto come tema l’insegnamento del latino nella scuola
secondaria di primo grado: un tema in passato molto dibattuto, con
iniziative
editoriali e mozioni politiche, ma che ultimamente sembrava in sordina,
o
rassegnato a chiudersi. La coraggiosa iniziativa di un docente e
l’ospitalità
di una scuola paritaria di Milano hanno riaperto la questione: ne sono
nati
riflessioni, giudizi, proposte metodologiche; soprattutto sono emerse
esperienze in atto di grande interesse, miranti non solo ad
un’anticipazione
delle conoscenze linguistiche ma anche ad un approccio con la civiltà
romana e
classica in genere, importante in un livello di scuola che con la
riforma
Gelmini ha perso lo studio della storia antica. A fronte di
tutto questo
l’atteggiamento del Ministero appare desolante: ai licei è richiesto
sempre più
di fare altro rispetto ai programmi disciplinari, quasi ci fosse un
fastidio
per tutto ciò che è serio, approfondito e argomentato. Il PON in tutte
le sue
forme sembra dominare, richiede tempo, energie, corsi di aggiornamento,
una
progettualità pesante e confusa. La riforma degli esami di maturità in
attesa
di applicazione ha accolto la pressione di quanti ritenevano (forse a
torto) la
terza prova un doppione dell’orale, ma ha lasciato la sempre più
inutile
tesina, ha aggiunto relazioni sulle esperienze scuola/lavoro (modalità
da
definire chiaramente, o forse due chiacchiere con la commissione) e
accentuato
l’importanza quantitativa del voto d’ammissione, con tutti i rischi che
il
sistema dei crediti ha già ampiamente messo in luce. Come sempre
l’Invalsi è
ineliminabile ma non immodificabile, una specie di oggetto ingombrante
spostato
qua e là come il regalo di nozze della prozia: dopo lo stanco rito
delle
seconde (chi ormai va a vedere i risultati, e le medie e le mediane?
Mentre vi
sono scuole che hanno aggiunto di loro iniziativa delle altre prove),
ha fatto
marcia indietro per la terza Media, mentre per i futuri maturandi ci
sarà un
obbligo non troppo impegnativo. Ma
sicuramente la cosa più
grave è il rischio di perdere la prova di greco. Tutta la questione
della prova
di latino tendeva solo a mascherare la soppressione del greco alla
Maturità? Lo
temiamo, non lasciamocelo togliere. Come si è
visto, accogliamo
sempre volentieri contributi sia alla rivista (studi ma soprattutto
esperienze,
proposte e materiali didattici) sia al sito (recensioni di spettacoli e
libri,
brevi interventi in uno dei vari settori). Per la rivista i tempi sono
lunghi,
da sei mesi a un anno circa, per il sito invece la pubblicazione
avviene al più
presto, secondo la disponibilità del webmaster.
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