"Il patrimonio greco, criticamente purificato, è parte integrante della fede cristiana" (Benedetto XVI) "La cultura dell’Europa è nata dall’incontro tra Gerusalemme, Atene e Roma" (Benedetto XVI)
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CD Rom Bibliotheca Teubneriana Latina.
Nata dalla collaborazione tra la gloriosa casa editrice Teubner (Stoccarda-Lipsia) e le edizioni Brepols di Turnhout (Belgio), la versione elettronica della Bibliotheca Teubneriana Latina raccoglierà i testi delle edizioni critiche uscite nella sezione latina della Bibliotheca Teubneriana nel corso del XX secolo, e in più alcune edizioni uscite nel XIX secolo, ma non ancora sostituite (ad esempio il Virgilio di Ribbeck, raccolte dei frammenti come i Scaenicae Romanorum poesis fragmenta ancora di Ribbeck, i frammenti di Catone curati da Iordan nel 1860, i Grammatici Latini di Keil). Abbiamo usato il futuro "raccoglierà", perché il progetto si articola in tre passaggi, e il CD-Rom che presentiamo in questa nota, unico disponibile per il momento, costituisce ancora la prima fase dell’iniziativa: esso contiene i testi di circa 200 autori per un totale di 700 opere, da Plauto al III secolo d.C.. In una seconda fase (prevista per la fine di quest’anno) uscirà un aggiornamento (BTL 2) che comprenderà gli autori pagani della tarda antichità (III-VI sec. d.C.). Infine nel 2002 la raccolta sarà completa, con l’uscita del terzo CR-Rom comprendente gli autori cristiani. Per la verità il programma non viene rispettato in modo rigido, e già il primo CD-Rom contiene autori e opere che esorbitano dal periodo indicato, dal momento che vi si trovano autori che vissero e operarono oltre il limite cronologico del 200 d.C., come Ammiano Marcellino, Marziano Capella, Macrobio, Ausonio e altri. Inoltre, con una scelta molto opportuna, gli editori hanno cercato di colmare le lacune (per la verità rare) della collana originale, ricorrendo ad altre edizioni, quando nella sezione latina della Bibliotheca Teubneriana non era presente un’edizione di opere importanti. Ad esempio, mancando un’edizione teubneriana di Columella, il CD-Rom riprende il testo uscito nella Collectio scriptorum veterum Upsaliensis e curato da V. Lundström, A. Josephson, S. Hedberg (1897-1968), mentre le divisioni in capitoli e i riferimenti (pagina e linea) sono indicate sulla base dell’edizione Einaudi del 1977, curata da C. Carena. Nel momento in cui il progetto sarà concluso, lo studioso avrà nelle mani un corpus di testi paragonabile a quello disponibile già ora per la letteratura greca, il notissimo e diffuso Thesaurus Linguae Graecae. Esso avrà naturalmente i vantaggi (moltissimi) e le approssimazioni (anche queste da non sottovalutare) che la lettura e l’interrogazione elettronica dei testi implicano. Ad esempio, l’utilizzazione dei testi sarà di norma agevole e priva di problemi per i testi che dispongono di una tradizione manoscritta ricca e affidabile, ma più problematica per testi che hanno alle spalle una tradizione manoscritta povera, lacunosa o corrotta, e più ancora per i frammenti: in questo ultimo caso il lettore si trova davanti una lunga sequela di passaggi spesso molto brevi (magari anche una sola parola) o privi di senso compiuto, estrapolati da un contesto originario non più ricostruibile con sicurezza, non si sa quanto manipolati dall’editore moderno, senza l'indicazione della fonte, e quindi senza neppure la possibilità di inserire il passaggio nel contesto dell'autore che lo cita. Un secondo punto problematico è costituito dalla scelta dell'edizione critica: di norma viene utilizzata l'edizione più recente presente nella collana, ma, come ben sappiamo, recente non è sempre sinonimo di attendibile o migliore. Ad altri piccoli inconvenienti accenneremo più avanti.
A differenza del TLG, il CD-ROM della Teubneriana comprende anche il software per la lettura e il trattamento dei testi. Si tratta di uno strumento messo a punto dal CETEDOC (un team che lavora presso l’Università Cattolica di Lovanio) e operante con criteri in buona parte innovativi. Chi ha già una qualche pratica o almeno una conoscenza dei CD-ROM della Library of Christian Latin Texts (anche questi messi a punto dal CETEDOC) non avrà nessuna difficoltà ad utilizzare la BTL, in quanto vi ritroverà lo stesso programma: gli altri dovranno adattarsi a un piccolo sforzo e un impegno iniziale, per acquisire le competenze necessarie per l'uso del dischetto. In sostanza i testi sono stati suddivisi in tante brevi pericopi, corrispondenti a sezioni di testo di senso compiuto e terminanti con un punto, dette Sententiae: l'estensione delle Sententiae va da poche parole a qualche riga: ad esempio per l’inizio del primo libro dell’Eneide abbiamo la seguente suddivisione: 1-7; 8-11 (fino a impulerit); 11-18; 19-22; 23-33; 34-38; 39 (quippe vetor fatis); 39-41; 42-48 (fino a gero); 48-49; ecc.. Ogni Sententia è preceduta, oltre che da riferimenti in codice ai repertori più autorevoli (indicati in modo preciso ed esauriente nel Manuale accluso al CD-Rom, ma non nel programma), dalla precisa indicazione del libro, del verso (o, se si tratta di opera in prosa, del paragrafo), della pagina e della riga dell’edizione usata. Le Sententiae costituiscono le unità con le quali si lavora per ogni successiva operazione di copiatura o di stampa (operazioni comunque limitate a sezioni di testo che non eccedono le trenta Sententiae). Tuttavia è possibile anche la lettura continuativa del testo, selezionando l’opzione Textus.
In concreto, dopo la schermata iniziale, con la quale si è invitati a scegliere la lingua del programma (inglese, tedesco, francese, italiano), ci si trova di fronte a una a una maschera denominata Inquisitio (tutte le opzioni sono indicate in latino), con diverse possibilità di continuazione, tra le quali l'utente che abbia una qualche dimestichezza con i comandi Windows non faticherà a orientarsi. In particolare si hanno a disposizione cinque campi di ricerca, e precisamente quattro filtri (Auctor, Titulus, Clavis [un elenco di autori e di opere preceduti da un numero di repertorio], Aetas) e un campo Formae. L'utente potrà riempire uno dei campi e poi, selezionando la funzione Sententiae, avrà di fronte le Sententiae in cui sono contenute una o più occorrenze (debitamente evidenziate) della forma richiesta. Di ogni parola cercata avrò dunque a disposizione non il semplice rinvio, ma una unità (sia pure breve) di senso compiuto. Ad esempio, si supponga di voler individuare tutte le occorrenze di fatum in Virgilio. Dovrò innanzitutto selezionare Virgilio nel campo Auctor: poiché il programma esige l’esatta indicazione latina dell'autore, non potrò accontentarmi di segnare Vergilius, ma dovrò scrivere il nome completo dell'autore: nel caso di incertezze sono disponibili due possibilità, o la ricerca del nome preciso nell'elenco, mediante la pressione del tasto Auctor, o la digitazione provvisoria del nome Vergilius nel campo di ricerca, poi perfezionata con l'ausilio di un apposito tasto (segnato con tre asterischi) che si trova sulla destra del campo medesimo. La pressione di questo mi indica tutte le occorrenze di Vergilius nel repertorio degli autori (precisamente Vergilius e Vergilius-pseudo) seguite dal nome completo: possono selezionare dall’elenco così ottenuto l'autore o gli autori che mi interessano, o accettando tutto ciò che il programma mi offre (ed è l’opzione usuale) o deselezionando ciò che non interessa. Per la verità quest’ultima operazione appare poco naturale: dal momento che ad es. per Cicero il programma mi sottopone una quindicina di possibiltà, sarebbe più produttivo limitarsi a scegliera quella (o quelle poche) che m’interessa, anziché eliminare, con inutile dispendio di tempo, tutte le voci che ritengo ininfluenti ai fini della mia ricerca. Tornando all’esempio di Virgilio, posso lanciare in bianco il campo Titulus (e in tale caso la ricerca sarà estesa a tutte le opere di Virgilio), oppure indicare una o più opere specifiche. Potrei anche, con un procedimento un po’ più tortuoso, partire da Clavis, una volta appurato, coi soliti strumenti di ricerca (un clic sul tasto <***>), qual è il numero con cui sono codificati Virgilio e le sue opere. Giunti a questo punto inserisco fatum nel campo Formae. Si supponga di aver indicato le Bucoliche come campo di ricerca: premendo Sententiae risulterà che fatum in quanto tale non è presente Bucoliche. Posso anche inserire come forma da cercare fat*, e avrò così accesso a tutte le parole inizianti per fat nell'ambito dell'autore o degli autori o delle opere prescelte. Nel caso specifico risulteranno nelle Bucoliche due forme di fatum (precisamente 4, 47 fatorum e 5, 35 fata): il programma mi indica anche altri tre passi in cui compaiono delle forme di fateor, che però non hanno nessuna attinenza col mio desideratum. Dalla schermata Sententiae posso o copiare la singola Sententia negli appunti, e da qui trasferirla ad un altro programma, oppure selezionare i passi che mi interessano mediante un clic del mouse sulla sinistra della Sententia in questione (non sul testo o sulla parte destra, che non sono sensibili!) e salvare in un file le Sententiae così prescelte (in numero peraltro non illimitato). Se poi volessi leggere nella loro integralità le due ecloghe in cui ho reperito l’uso di fatum, lo posso fare selezionando la Sententia medesima e poi premendo l'opzione Textus. Infine, esiste una quarta opzione che si chiama Memento e dà sobrie notizie di natura statistica ed esterna sull’autore e sull’opera prescelta. Ad esempio per le Bucoliche ci vengono date le seguenti informazioni:
"Uergilius (Publius Uergilius Maro) 70 a. Chr. - 19 a. Chr. Eclogae siue Bucolica - s. 1 a.c. - uersus
LLA 224 - TLL VERG. ecl.
Teubner (ed. O. Ribbeck, 1894), p. 1-58
Summa formarum : 5704
Summa formarum dissimilium : 2730
Summa notarum (bytes) : 39696
– Le Bucoliche sono state composte e pubblicate tra il 42 e il 39 o il 35 A.C. circa."
Le funzioni che l’utente ha a disposizione naturalmente sono assai più numerose di quelle che abbiamo qui sinteticamente delineato, e sono possibili ricerche ben più sofisticate e con operatori logici più complessi. Si possono lasciare in bianco i campi autore e titolo, per sapere quante volte una determinata parola ricorre nel corpus dei testi esaminati; si possono chiedere più parole contemporaneamente, precisando se queste devono ricorrere in un dato ordine, oppure escludersi a vicenda (ad es. cercare patulae fagi, in quest’ordine oppure in qualunque ordine, vicini oppure a distanza, oppure con l’operatore NOT, tutti contesti in cui appare fagi ma non patulae, e così via). Come detto, la ricerca presenta pochi piccoli inconvenienti, che risultano nel complesso di scarso rilievo, ma di cui occorre sempre tenere conto. Ne segnaliamo alcuni. Nella grafia viene ripresa senza nessun intervento di natura redazionale l’ultima edizione teubneriana: il che comporta, ad esempio, delle disparità tra i vari testi della raccolta, a seconda dei diversi criteri seguiti dai vari editori. L’incoerenza più vistosa è costituita dall’uso promiscuo di <u> e di <v> per indicare la semivocale [w]: troveremo quindi varius, voluimus e uarius, uoluimus a seconda del criterio adottato dall’editore. Per fortuna il programma d’interrogazione non è sensibile a questa distinzione, e quindi potrò digitare sul campo formae sia la prima sia la seconda grafia, e otterrò in ogni modo l’elenco dei passi in cui le forme richieste si trovano. Ancora, troveremo equus, sequuntur o equos, sequontur, all’acc. plurale dei temi in -i- della terza testis, montis o testes, montes in base alle scelte compiute dall’editore: il che significa che i risultati di determinate interrogazioni (p.es. fino a quale epoca si scrisse equos? quando si cominciò a usare equus?) non sono attendibili. Poiché tutte le opere sono in formato testo, le parole greche appaiono traslitterate in modo sommario in caratteri latini, precedute da un segno g-: p.es. in Cicerone, ad Att. VI 1, 25 leggiamo: haec te volui g-paristorêsai; sumus enim ambo belle curiosi, dove si dovrà intendere paristorÖsai; il punto dolente è che le parole greche non sono registrate nell’elenco generale delle Formae e non sono soggette a interrogazione. Ancora: le enclitiche sono sempre staccate dalla parola principale, e ciò, oltre a disturbare non poco nella lettura dei testi (perché forme come homo que, multi ve non sono abituali), ha conseguenze anche sull'’nterrogazione: oltre al rilievo statistico che il conteggio di noctes que come due unità avrà sulle indicazioni del Memento, non si troverà mai scritto dies noctesque, ma sempre dies noctes que; il che da una parte può essere vantaggioso (perché se cerco noctes avrò sempre a disposizione tutti i casi in cui effettivamente ricorre questa forma, indipendentemente dal fatto che ad essa si sia amalgamata una prticella), ma obbliga ad essere attenti nel formulare le domande (itaque è diverso da ita que; se cerco noctesque dovrò scrivere noctes que, e via dicendo).
Si tratta comunque di rilievi modesti. Concludiamo ricordando che il CD è accompagnato da un manuale quadrilingue, di lettura peraltro non sempre agevole, che fornisce importanti chiarimenti sulla genesi e gli obiettivi dell’iniziativa. Purtroppo nelle parti di spiegazione si nota una certa inclinazione ai tecnicismi. Anche gli strumenti di aiuto connessi col programma (la cosiddetta interfaccia amichevole) non ci sembrano completissimi e presentano qua e là qualche incertezza nella traduzione italiana.
In sostanza, questo CD-Rom offre uno strumento di lavoro molto interessante e colma una lacuna notevole (dal momento che l’unico strumento finora disponibile, l’Aurea Latinitatis Bibliotheca della Zanichelli, ha tanti e tali limiti da risultare praticamente inutilizzabile, come abbiamo detto in una precedente segnalazione su Zetesis). Non resta che attendere il completamento dell’impresa, segnalando comunque l’importanza già di questo primo CD, che dovrebbe essere presente in tutte le biblioteche scolastiche. I requisiti di sistema sono modestissimi, e ormai alla portata di qualunque computer (basta Windows 3.11). Il costo non è elevatissimo, almeno in proporzione ad altri repertori dello stesso genere. Aggiungiamo per finire (nel caso che la nostra descrizione avesse indotto in tentazione qualche lettore!) che il CD-Rom dispone di buone protezioni contro la realizzazione di copie pirata.
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