"Il patrimonio greco, criticamente purificato, è parte integrante della fede cristiana" (Benedetto XVI) "La cultura dell’Europa è nata dall’incontro tra Gerusalemme, Atene e Roma" (Benedetto XVI)
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FUORI DAL BUIO
Spettacolo teatrale liberamente tratto dal Fedro e dalla Repubblica di Platone
con
Arianna Bisogni, Anna De Ponti, Caterina Dinatolo, Davide Finotto, Alessandro Guerra, Letizia Latocca,
Caterina Lasi, Davide Longaretti, Rachele Perrone, Silvia Santarelli, Livia Vignati
Regia Adriana Bagnoli
Lo spettacolo è un immaginario percorso attraverso i principali miti platonici, guidato dallo stesso Socrate, impegnato nella sua attività principale: l’educazione dei discepoli. Proprio l’educazione, insieme alla giustizia e alla virtù, è il grande tema del testo costruito nell’impianto dai professori di Zetesis e arricchito dalla riscrittura, dall’aggiunta di monologhi e scene elaborate dagli stessi ragazzi protagonisti dello spettacolo.
Il prologo e l’epilogo sono tratti dal Fedro: in essi si vede un Socrate affascinato dalla natura e deciso ad usare le parole per discutere di cose serie senza perdere tempo. Le parole, così come i racconti e le immagini, sono strumenti della verità, perciò non possono essere sprecate.
I due quadri e l’intermezzo sono
tratti dalla Repubblica, dove incontriamo la famosa allegoria della
caverna e il mito di Er.
In questa parte dello
spettacolo emerge il problema dell’educazione come cammino alla visione del
vero, e quello della responsabilità decisiva dell’uomo di fronte al destino:
è l’uomo stesso infatti a scegliere la propria vita dopo la morte.
Lo spettacolo è assolutamente
corale,
sia nella sua scrittura sia
nella sua realizzazione e vuole essere non esplicativo e formalmente didattico,
ma evocativo e semplice,
come sono anche i
"racconti" di Platone: essi non dichiarano tutto,
non sono logici ed
espliciti,
ma al contrario sono immagini
che
veicolano verità filosofiche e umane molto più grandi. Lo stesso crediamo faccia
il teatro, soprattutto quello fatto a scuola con i ragazzi e per i ragazzi: esso
è infatti strumento di confronto e di didattica che si attua nell’immedesimazione
e nell’immaginazione del lavoro insieme.
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